Un percorso formativo rivolto agli insegnanti e ai direttori di cori di voci bianche con l'intento di suscitare curiosità, stimolare la fantasia, far conoscere nuove opportunità, articolato in due parti: 8 lezioni online con 8 esperti e una sessione in presenza nell'ambito del Festival di Primavera a Montecatini Terme. Un progetto reso possibile grazie al gruppo di lavoro scuola della Federazione.
Le lezioni dureranno 90 minuti e comprenderanno uno spazio riservato alle vostre curiosità e alle vostre richieste di approfondimento.
Non sono richiesti prerequisiti vincolanti o conoscenze musicali di base per la partecipazione a Coro Lab School. L'iniziativa formativa è indirizzata a tutti!
Come si fa a dar vita a un coro scolastico in un liceo? Come generare la scintilla? Come abbattere il pregiudizio, appassionare e coinvolgere gli studenti? Quale repertorio, quali arrangiamenti e come crearne di nuovi? E infine quali obiettivi, quale progettualità, quali competenze, ma soprattutto quale ambiente, quale gruppo e comunità possono nascere? A Roma è in corso una piccola rivoluzione grazie a Dodo Versino che nel giro di un decennio ha fatto aprire decine di cori scolastici!
Coniugare il repertorio alla vocalità è un lavoro necessario: come possiamo renderlo accattivante, semplice e fruttuoso allo stesso tempo? Una lente di ingrandimento su un’ampia varietà di esercizi da proporre legati a stretto filo con gestualità, immaginazione e movimento. Il tutto corredato da curiosità semplici, ma necessarie, sull’anatomia del tratto vocale.
La ritmica Jaques-Dalcroze incentra l’intervento educativo sull’impiego del movimento come tramite per l’interiorizzazione della musica. Oltre che scopo ultimo, la musica diventa anche mezzo per la crescita interiore dell’essere umano, volano di emozioni e competenze sociali, stimolo per la conquista di una coscienza di sé che realizza le potenzialità di ciascuno. Attività di pronta reazione allo stimolo musicale, dissociazione corporea e improvvisazione vocale coinvolgeranno tutti i partecipanti!
L'incontro, nella sua parte finale, prevede l'intervento di Michela Franceschina che ci darà degli spunti pratici per sopravvivere ai saggi annuali.
Si può improvvisare e comporre fin da subito, invertendo la piramide abituale e ponendo queste pratiche alla base dei percorsi di apprendimento musicale senza attendere il raggiungimento di una competenza tecnica avanzata. Gestualità, condotte sensomotorie, schemi energetici, schemi logici elementari da mettere in scena con voci e/o strumenti sono gli ingredienti da assemblare per dar forma a un gioco in cui abitudine e invenzione si alimentano reciprocamente.
Come si vive il coro scolastico? Dall’ideazione del progetto alla programmazione delle lezioni, dall’approvazione da parte degli organi scolastici all’esibizione in palcoscenico: un excursus sulle tappe fondamentali e necessarie per far crescere e germogliare un progetto corale all’interno delle scuole primarie, combinando le valenze didattiche con tanta passione.
Come creare un clima di classe che favorisca l’espressività di ognuno? Quali le giuste chiavi di approccio laddove esistono difficoltà a relazionarsi, disturbi del comportamento e difficoltà cognitive? La musica è uno strumento essenziale per promuovere e consolidare l'unità di gruppo, la consapevolezza interpersonale e la partecipazione di tutti. Un approccio appropriato e la proposta di attività idonee la trasformano in una forza unificante, capace di creare connessioni profonde e trasformare un gruppo classe in una comunità armoniosa e realmente inclusiva, in cui tutti gli studenti sono attivi e partecipi.
L'incontro, nella sua parte finale, prevede l'intervento di Lorella Boldrini che parlerà di "Come il mare di Ravel. La musica, l'autismo e l'arte di un incontro".
Racconti e conte, testi e filastrocche, parole e fonemi diventano gli strumenti didattici delle attività del laboratorio musicale attivo. Alla voce si affianca l’uso del corpo attraverso la danza e il movimento espressivo, i gesti-suono, la ritmica, gli oggetti e lo strumentario didattico, secondo i fondamenti della metodologia Orff-Schulwerk. Tutti questi ingredienti consentono e garantiscono una didattica inclusiva, aperta alle diverse modalità di coinvolgimento e ai diversi stili di apprendimento propri di ogni bambino.
La didattica reticolare MusicaInGioco, che prende spunto da “El sistema” di matrice venezuelana, rappresenta un approccio socio-costruttivista con forti componenti di enattivismo pedagogico che, grazie alle pratiche musicali, orchestrali e corali inclusive, basate su improvvisazione, imitazione e cognizione, ha lo scopo di proporre possibilità di interazione con le diversità e le fragilità del gruppo.
L'incontro, nella sua parte finale, prevede l'intervento di Jessica Lot che parlerà di come si cresce con il canto in una realtà associativa corale strutturata.